Milan-Juve e la sociologia del tutti contro tutti: specularità di una società allo sfascio

26 02 2012

Dopo tutto l’orrido emerso da un semplice scontro calcistico (una sfilsa di demotivanti comportamenti messi in campo da entrambe le fazioni) tra le due squadre più qualificate d’Italia ed i suoi sostenitori ( tra cui il sottoscritto), forse, banalizzando il concetto e perdendomi nell’ovvio, credo che questi atteggiamenti siano di fatto speculari a quello che accade in tutta la società italiana, in qualsiasi ambito di qualsiasi ordine e grado che definisco come la sociologia del tutti contro tutti. Siamo tutti tifosi e difensori strenui delle nostre cause fino a annullare de facto il valore delle stesse plagiandole con i nostri stessi comportamenti negativi. In questo orrendo spettacolo siamo tutti attori protagonisti, ciascuno con una parte in gioco a fingere sportività e falso moralismo. In realtà siamo tutti di parte nel calcio cosi come nella politica, o in qualsiasi altro ambito  mostrando grandi grossi limiti di una comunità che non è mai arrivata a maturazione e che, forse, a 150 anni dall’unità d’Italia, ha bisogno di ricostruirsi perseguendo, ancora oggi,  l’illuminante pensiero di Massimo D’Azeglio: “Abbiamo fatto l’Italia ora dobbiamo fare gli italiani”.  “Ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinova la paura!”. Sarò oltremodo negativo ma questo nostro spazio di vita somiglia quanto più ad un inferno dantesco..