L’Italia piange le vittime del terremoto in Abruzzo.

6 04 2009

La scossa è stata percepita anche nella Capitale.

 TERREMOTO

Una forte scossa sismica è stata percepita da molti romani a notte fonda. Precisamente alle ore 3:32 la terra ha cominciato a tremare facendo balenare dei sentimenti misti di paura e ansia. Una sollecitazione nelle nostre case per alcuni secondi che sembravano un’eternità nel silenzio della notte. Passati quegli attimi nessuno poteva  prevedere il dramma che quell’ evento naturale stesse provocando a pochi Kilometri di distanza nella Regione  Abruzzo, nella città di L’Aquila e in molti paesi della sua provincia.  Il risveglio mostra un turbinio di lanci d’agenzia e dirette tv che descrivono tutti un’immane tragedia italiana definita come la più grave di questo  millennio. Difficile nel momento in cui si scrive dare cifre precise per un bilancio che si aggrava minuto dopo minuto. Decine i morti, migliaia gli sfollati, piccoli paesi letteralmente rasi al suolo. E’ il momento dell’unità nazionale e del cordoglio ma nulla ci vieta di indagare le cause per un evento di non forte entità che però ha provocato una siffatta tragedia. E’ pur vero che le previsioni sono scientificamente, con molta probabilità, impossibili da definire ma si conoscono forse troppo bene le zone sismiche d’Italia. Evidentemente manca in Italia una vera e propria cultura edilizia. Solo costruzioni all’avanguardia in effetti potrebbero rendere inoffensivi movimenti sismici di tale entità. Il nostro patrimonio edilizio è sicuramente vetusto, con molti centri storici inopportunamente lasciati al loro destino senza alcun intervento di riqualificazione urbana e soprattutto scarsi controlli per stabili che, anche se moderni, vengono innalzati con poca cura sia per i materiali che  per le tecniche  di costruzione. In effetti non solo paesi dell’entroterra abruzzese rasi al suolo ma anche palazzi come “la casa dello studente” di L’Aquila crollati quasi interamente su se stessi anche se immobili che appaiono dalle immagini come di recente costruzione. Evidentemente si tratta di costruzioni realizzate senza seguire alcuna norma antisismica. Ieri Giuliano di Puglia con i suoi piccoli angeli saliti in cielo, che nella sua tragedia ha permesso di sanare in maniera postuma  parecchie situazioni di inagibilità scolastiche; oggi L’Aquila o centri come Olla, Castelnuovo, rasi al suolo,  che salgono agli onori della cronaca per il loro dramma. Una preghiera per le tutte le vittime e una speranza , affinché questa tragedia serva da lezione alla nostra amata Italia che scopre con il dolore le sue antiche debolezze.